I dirigenti sanitari non devono comunicare i dati patrimoniali. Così si è pronunciata l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), …..
……pur auspicando per il futuro l’estensione dell’obbligo ai soli direttori di struttura e al vertice aziendale, da realizzare con una norma di legge, mettendo fine per medici e dirigenti sanitari all’ennesimo adempimento inutile.
CIMO Trentino aveva inviato all’APSS un’istanza di revoca e/o modifica delle indicazioni fornite alla dirigenza medica in merito agli obblighi di comunicazione dei dati personali D. Lgs. n. 33/2013 e ss. mm., considerando detto provvedimento in “eccesso di delega”, o meglio, in eccesso di attuazione. A tale scopo CIMO Trentino aveva inviato motivate deduzioni a supporto alla stessa ANAC .
L’Anac , con delibera del 14 dicembre ha precisato che l’obbligo non sussiste per la dirigenza sanitaria, nemmeno per i Direttori Generali in quanto la norma non riguarda la dirigenza sanitaria ma la dirigenza amministrativa, e che, comunque, la dirigenza sanitaria in questione sarebbe stata quella con precisi incarichi gestionali.
“Va, quindi, segnalato che – rileva l’Anac – mentre per i dirigenti amministrativi la disciplina di trasparenza è ora prevista dall’art.14 del decreto trasparenza sussistendo per questi l’obbligo di pubblicare anche le dichiarazioni concernenti la situazione patrimoniale nei termini previsti dalla legge 441/1982, per la dirigenza sanitaria (e cioè per gli incarichi di direttore generale, direttore sanitario e direttore amministrativo, nonché per gli incarichi di responsabile di dipartimento e di strutture semplici e complesse), l’art. 15 ha in fatto introdotto (per le due categorie di dirigenti in questione) un differente regime di trasparenza. La norma infatti non prevede per i dirigenti sanitari l’obbligo di fornire i dati riguardanti la situazione patrimoniale”.
L’Anac conclude auspicando che Governo e Parlamento per il futuro estendano l’obbligo ai soli direttori di struttura e al vertice aziendale, da realizzare con una norma di legge